Aprile 2011

Being Francesco Biagini
E' impossibile per me essere qualcun altro in fin dei conti no? Davvero?

La domanda presuppone una spinosissima verità, che esista un "mio modo di essere" o meglio che esista un modo di essere che quando lo vedi ti faccia dire "è Francesco Biagini", scusate il gioco di parole ma sto cercando di essere comprensibile, il che più delle volte significa pure essere un tantinello semplicistico. Beh però io potrei perfettamente affermare di non esserlo..."comprensibile" e "semplicistico" intendo. Però lo sono stato, nello scrivere la frase quantomeno. Non potrei dirlo ancora per le sentenze successive, ma questo non cambia il fatto che poche righe fa Francesco Biagini è stato comprensibile e semplicistico...

Ok, sì lo ammetto non ci si capisce un cazzo. (arrendevole) Però il mio intento era banalmente quello di dimostrare come sia difficile avvicinare un aggettivo "definito" a un modo di essere di qualcosa, di qualcuno, tanto più quando quel qualcuno sono io (egocentrico). Lo faccio perchè cerco di farmi capire, ogni tanto (capzioso), perchè forse vorrei davvero che qualcuno notasse le contraddizioni e le incongruenze del comportamento, del vivere (generico). Perchè forse mi sentirei meglio nel sentirmi dire "no, non sei quello o quell'altro, ma entrambi" (supplichevole)...anche se questo in definitiva non vorrebbe dire perfettamente nulla (confuso e  confondente).

Quando l'esprit de géométrie fa a cazzotti con l'esprit de finesse sono cazzi amari. Il professore diceva sempre che nessuno o quasi nasce con entrambi, o che comunque solo pochissimi riuscivano a svilupparli assieme. E' particolarmente simpatico quando bevi fino a lasciarne scivolare uno lungo la schiena per poi ritrovarlo incazzato nero la mattina dopo. Se il mio di spirito geometria si alza la mattina con la squadra e lo scalpello, qualsivoglia passione estrema dovrà essere veramente monolitica per non sbriciolarsi o ricoprirsi di crepe.
Me lo merito. Me lo sono sudato con anni e anni di stronzaggine. Ora dovete infamarmi, dovete scoprire il segreto di Pulcinella e girarmelo contro, sveglia!!! Se la prima cosa che
Non è masochismo, è solo stanchezza e fatica.

Cosa succede?

Ho un disperato bisogno di farmi capire e di capirmi. Ho paura di non piacere agli altri.
Ho bisogno di piacere agli altri. Credo di sapere sempre quello che vogliono da me ed è quello che do loro.
Passo la mia vita a pensare, a cercare di capire, a credere di sapere cosa si cela dietro ogni frase, ogni gesto, ogni alito di vento che mi sfiora il viso.
Passo la mia vita a considerare nient'altro che superficialità le parole degli altri, i loro consigli, il loro modo di fare, di vivere.
Sono uno stronzo che considera se stesso il migliore e gli altri come limitate forme di vita, nella loro mancanza di logica e sensibilità.
Sono un vigliacco che ha sempre il terrore di fare del male a qualcun altro, anche al costo della propria felicità.
Vivo aggirando le regole, con furbizia e falsità.
Odio chi non è corretto e leale.
Ho sempre bisogno di essere diverso, alternativo.
Ho un bisogno disperato di sapere di essere normale.
Sono prepotente e voglio sempre avere quello che desidero, con qualsiasi mezzo.
Sono arrendevole non appena qualcosa non va come deve andare, scappo.
Credo sempre che gli altri abbiano bisogno di me, delle mie arti e qualità, e cerco di aiutarli con ogni mezzo che ho.
Sono infastidito dalle richieste degli altri, dalla loro continua violazione delle mie libertà e del mio bisogno di stare da solo.
Voglio ogni possibile attenzione sulla mia vita.
Non voglio che qualcuno veda come passo le mie giornate.
Nei fatti non sono cattivo, non ho mai fatto del male ad una persona né l'ho mai voluto.
Molto spesso mi sento il lupo di Cappuccetto di Rosso travestito da nonnina.

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