22 Maggio 2011

My generation
Non molto diversi da lucciole che bruciano energie per imitare pallidamente le stelle, vaghiamo il giorno per dare un senso alla notte, qualcuna. Quelle poche che la luna rende dolci con la sua bionda chioma, sul finire della primavera. Non siamo nati formiche noi: non è per fame che mangiamo, nè per fatica che dormiamo. Domani ci sarà ancora nettare e rugiada. Una parentesi luminosa in un anno di buio, di quelle che riempono gli occhi dei poeti e sfuggono al contadino.
Quali zanzare affolliamo le lampade alogene nei parchi mentre affoghiamo in sottovasi pieni di birra come lumache. Inutilità e gioco, le meraviglie di oggi. C'è una cavalletta truccata da mantide che scuote le zampe fini per allettare il ragno peloso, che per non essere troppo vintage si è fatto la ceretta. La coccinella vestita da vespa che esce con i calabroni. Io sono lì, a giocare con i grilli e ad ammirare le farfalle.
La vita è iniziata, se mai lo è davvero, tanto di quel tempo fa che nessuno ne conosce i genitori o il compleanno. Per quei momenti che ci accompagna, forse dovremo davvero starcene sulle nostre ragnatele a cacciare qualche ingenua falena travestita da moscerina. Non ne vedremo mai la fine nel suo ripetersi di stagioni. Affoghiamo ancora nel dolce miele, un altro po'. Attenti però a questo collezionista travestito da tarlo, con gli spilloni lucenti pronto a fissarvi per sempre nel suo polveroso scaffale. Sospesi tra ieri e oggi, qui non invecchiamo. Ma non è domani che verrà, tranquilli.
Nell'alveare accanto ronzano ancora senza prestarci attenzione. La mattina vado a trovarle ogni tanto...non è per caso che hanno il pungiglione. Si affrettano e si adoperano di terminare il lavoro prima del chiarir dell'alba. A me il miele non viene tanto dolce in effetti: un po' bruco, un po' tarlo, un po' cicala e un po' collezionista, dell'ape qui forse ci sono solo le strie. Cos'è che non gli fa ruotare le antenne? Cos'è che le spinge da un fiore all'altro senza sosta? Per poi magari veder svuotare l'arnia una mattina e riempire i barattoli per qualcun altro...qualsiasi cosa sia io non ce l'ho. Confusione non è sinonimo di insicurezza: per questo le parole pesano tonnellate.

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