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15/10/09
Qual è il numero critico di volte oltre il quale non è lecito pensare ad una cosa?? Dipendenze...le mie sono piuttosto innocue. Tabacco, caffè, cazzeggio, coca-cola, etc etc...le solite cose, niente di nuovo...
"Le dipendenze non si curano, si sostituiscono" ho detto talmente tante volte questa frase da non ricordarmi a chi l'ho fregata. I bisogni del cervello non si riducono mai, è solo l'oggetto del desiderio che può cambiare forma, colore, odore...Il mio almeno funziona così. Ed ecco che si smette di fumare per un po', magari sulla scia di una qualche malattia; o si smette addirittura di bere coca-cola, come adesso. E con cosa le ho barattate? Boh...
Non riesco a studiare, non riesco a concentrarmi su nulla...o quasi.
Eppure lo so dove ritorna il pensiero di continuo, è quasi ridicolo, sembra uno stupido cucciolotto che si ostina a riportare il bastoncino del cazzo. E tutto il resto...grigio.
Dove ritornava il pensiero? La risposta non la ricordo! ghgh...Verosimilmente ad una donna. Chissà chi è?
06/10/09
Chi si ferma è perduto...ma che stronzata ^^
Chi si ferma a sentire, pure stare bene.
Chi corre, chi lavora, chi non guarda il cielo...loro sono persi. E peggio, mi sembra che si stiano perdendo il meglio.

Una ricaduta, una delle tante. Correre vuol dire sempre più o meno la stessa cosa: Tenere la testa occupata, divertirsi, fare il coglione più che puoi, non lasciare che il cervello abbia il tempo di pensare. E' stato il leit motiv di un po' di anni. Non ricordo che successe il 6 Ottobre di due anni fa, evidentemente qualcosa mi aveva risvegliato per un secondo dal magico incantesimo. Chissà perchè non lo pubblicai.

Momento di lucidità

23/08/09
Ma la gente che a 20 anni...
In quanti modi si può completare la frase???
Ma la gente che a 20 anni...va alla messa tutte le domeniche...
Ma la gente che a 20 anni...non esce mai il sabato sera...
Ma la gente che a 20 anni...non si è mai ubriacato una volta...
Ma la gente che a 20 anni...non sa distinguere tra tutta la merda della radio e la musica vera...
Ma la gente che a 20 anni...non ha mai visto un cazzo di film decente...
Ma la gente che a 20 anni...non ha un'idea della sua storia, del suo paese, del novecento, dei nazisti, della guera fredda, dei comunisti, della p2, della mafia, delle brigate rosse, di un cazzo di niente...
Ma la gente che a 20 anni...passa la vita tra circoli, forum, collettivi, elezioni scolastiche, politica dei giovani e stronzate del genere...
Non ho mai scritto nulla che riguardasse la politica, le mie idee sul mondo, sull'Italia...E non ho intenzione di farlo adesso...Questo luogo è mio, e ci butto tutta la merda che ho voglia di scaricarci, non voglio convincere nessuno, non me ne frega niente.
Solo, pensavo.
Sarà perchè ho rischiato di perdere la mia bimba...forse solo perchè il polso sinistro, steccato, mi lancia delle fitte continue...forse perchè ho passato il primo sabato sera in casa da...una vita, poco meno.
Il mio voto di spengere il cervello è messo a dura prova. Ronza, continua a mettersi in moto e accellerare...è sempre più difficile girare la chiave adesso. Il voto di non fumare...bè quello è esploso come una bolla di sapone.
Ma la gente che a 20 anni pensa al Francesco di qualche estate fa, di qualche donna fa, che non assomigliava per un cazzo al Biagio di oggi ma che sognava i suoi 20 anni e si vedeva alto e circondato da tutti, con la sigaretta in bocca e la moto sotto il culo...perchè ora che sente di assomigliargli un po', non riesce a stare fermo neanche con un polso bloccato?

Il colore delle parole

25/10/08
Suoni e colori, le uniche punture in grado di far pizzicare quel recesso nascosto della mente, l'angolo buio coperto dalla razionalità e dal vortice delle emozioni...Chiamatelo immaginazione, fantasia, subconscio - come vi pare insomma. Non dovresti mai avviarti su un sentiero tortuoso che porta chissà dove (non sono tipo da lettura impegnate, tantomeno se di psicologia). Gli spiragli di luce che illuminano questo posto particolare, i pochi che ne indicano la strada, sono frutto di qualche pensiero strampalato, che poi negli anni si è arricchito di ulteriori dubbi e contraddizioni. Nonostante quest'inutile premessa, parliamone un po'. Non si sa mai cosa può nascere dopo le suggestioni di un venerdì notte...
Una lastra nera, vergine di ogni più piccola sbreccatura o macchia, essa è il nuovo, l'immacolato: solo guardandola si percepisce, sotto la sua superficie levigata, la sua recettività, la sua sensibilità ad ogni minimo stimolo...Si avverte un brivido vitale al suo interno, un fremito che risuona col mondo che le sta attorno. Un artista impugnandola, già legge incise su di essa le parole delle poesie che ancora non ha scritto, oppure si perde fissando lo sguardo dei volti dei ritratti di chi ancora non ha conosciuto...
Anche solo soffiandoci sopra essa sembra rispondere, sembra quasi far suo quel fiato. Alcuni passano la loro vita a rimirarne la perfezione, senza osare mai sfruttare la sua magia; in fondo, dato il suo splendore, possono essere compresi, ma non di meno sono dei poveracci. Molti altri invece, superato lo stupore iniziale, cominciano a imprimerci sopra le loro impronte.
Meravigliosa, con essa chiunque può creare il loro capolavoro...anche se solo pochi sono in grado poi di plasmarli con le loro mani. Questo è tristemente inevitabile - ma, se volete - è anche il lato meno importante: quando Michelangelo scolpì il David nel marmo, affermò di sapere che la statua si trovava già finita nell'imponente blocco e lui si era limitato a liberarla dalla sua prigione; nessuno può avere le sue mani, tutti però possediamo da qualche la sua stessa lastra nera con cui lavorare...sommersa da chissà quale strato di polvere e ragnatele, mostri disegnati più o meno bene e bestemmie lasciate lì negli anni, ma c'è.
Il fatto è che, per sua stessa natura, essa non può essere lavorata volontariamente: semplicemente vivendo essa comincia a perdere la usa immacolatezza; questo è vero da ben prima che se ne possa avere ricordo, quando ancora il mondo è il museo delle meraviglie e le braccia della madre l'unicorifugio in cui riposare. Suoni e colori sono gli strumenti più affilati per scalfirne la superficie: crescendo, chi presta il suo orecchio, impara a cogliere questi sospiri e a farne tesoro e riesce poi a combinarli assieme ricreando qualsiasi cosa...oppure inventandone di nuove...
Tuttavia è forse l'inizio di tutto la parte più affascinante, quando le prime parole cominciano a fermarsi sulla pietra magica. Badate, non il loro significato, quello non ha niente a che vedere con quel luogo...Bensì la loro suggestione, quella nuvola confusa di sensazioni che il semplice pronunciarle genera nella mente di chi non può ancora capirle...
Una parola si carica così di mille sfumature...colori che ancora si riescono a vedere anche quando ormai quel vocabolo è stato così tanto nella tua bocca da aver perso ogni sapore...Esempio: colibrì, non è tremendamente celeste come parola? Un turchino chiaro, al limite dell'acquamarina...ok, troppo facile, basta pensare a cosa significa...Facciamo un altro esempio: alacremente, decisamente gialla e rossa, sembra una palla di natale...morso, nero e marrone, sfumato da più scuro a più chiaro...
No, non sono fatto di LSD, ma capisco di poter fare quest'impressione. Mi chiedo quanto le letterine colorate di cartone, che la maestra ci fece vedere secoli fa, abbiano influenzato questo mio modo di parlare e vedere.

Non ricordo di preciso dove volevo arrivare con tutto questo discorso, e mi chiedo ancora perchè lo scrissi. Capisco bene perchè non lo pubblicai...credo non sia difficile immaginarselo. Più lo rileggo e più mi chiedo che cosa avevo bevuto per riuscire a scrivere frasi di senso compiuto ma che non dicono un cazzo così. Brutto.

non è un paese per vecchi

1/10/08
Sarà per quel deficiente che mi ha tagliato la strada, con una smart, cuffie negli orecchi, minacciandomi di scendere e darmele se aprivo bocca perchè avevo osato entrare col muso della macchina in una rotonda mentre lui e il suo ingombrante mezzo sopraggiungevano...Sarà perchè il pessimismo dei Cohen è contagioso...il loro mondo fatto di esagerazioni, di tradimenti, di omicidi immotivati...sarà perchè non ho cenato per andare a vedere il loro film...Ma sarà per quel che cazzo vi pare...Ma stasera mi girano i coglioni.
Nota positiva: nonostante abbia lasciato la macchina in divieto di sosta (mercoledì: pulizia strade) non ho beccato il quarto divieto di sosta di questo semestre...Nota positiva che chiaramente passa completamente in secondo piano in serate del genere...Cazzo, mi sta sui coglioni anche la mia cagnaccia che viene a farmi un po' di feste...
Sarà che c'ho una nube nello stomaco, un presentimento che di giorno in giorno si fa sempre più tangibile, materiale...Da una parte sono consapevole di tendere ad esagerare sempre, a vedere fantasmi e mostri dove ci sono solo zanzare intorno a una lampada...Dall'altra sono ugualmente consapevole che qui non c'è futuro...E allora...
Cancello il tuo nome dalla mia facciata, non perchè già il suo suono non faccia più scuotere questa testolina di cazzo, ma perchè questa testolina di cazzo si è stufata di farsi scuotere, di perdersi qua e là...
Altri sorrisi, altre voci, occhi...Sfide da perdere, baci che non darò, serate che non avrò...l'illusione che questa sia la volta buona...
La fine di una sbandata, la fine ufficiale, quella che hai bisogno di scrivere da qualche parte per essere sicuro poi di poterla rileggere e riappropriartene nel caso in cui te ne dimentichi.
Una notte che ricordavo poco e che mi aveva già portato a fare pensieri che sono tuttora qua dentro. Non amo la mia città. Non amo il mio paese. A dire il vero molte volte ho sentito di odiarlo. Adesso che finalmente ho l'occasione di lasciarlo per un po' mi chiedo se queste mie convinzioni si rafforzeranno o si sbricioleranno sotto la nostalgia per un po' di pasta alla pomarola. In ogni caso partire è quello che devo fare per chiarirmi le idee.
Cancello il tuo nome dalla mia facciata...parole di Francesco, De Gregori. Ne ho usate molte delle sue, che a forza di portarle nelle orecchie le ho fatte anche mie. Il prof. Gori disse che la differenza tra una cosa bella e l'arte, un capolavoro, è che la seconda non ha un significato suo, ma infiniti, e ognuno ci trova i propri. In Questo senso i pimi lavori di Francesco sono sicuramente tra le perle più splendide della musica del nostro paese.