Dicembre 2009

20/12/09
Vorrei scrivere qualcosa di più maturo...Superare i soliti blocchi. La scrittura è l'unica cosa forma di espressione che sappia usare...(grazie al cazzo dite voi, e avete ragione). Se potessi anzi...se volessi davvero, credo mi piacerebbe iniziare a suonare uno strumento. La tromba per dirne uno. Non mi scadete in facili umorismi, che a quelli ci penso già io e a sufficienza ;-).
La forma d'arte più incredibile, più potente, lo sapete tutti...per me è il cinema. A volte mi vergogno di confessare quante ore io passi davanti ad uno schermo, credo che spesso la gente pensi "questo le spara veramente grosse"...e in più di un caso ha sicuramente ragione, e da vendere. Non però quando parlo di film.
Per darvi un'idea della mia innocua mania, sperando non siate troppo parziali nei vostri giudizi, sappiate che io solo in quest'ultima settimana ho visto: District 9, Dieci Piccoli Indiani, Taxi Driver, la Tempesta Perfetta, I Tenenbaums, Casino Royale (quello con Peter Sellers), e sono sicuro di non averli detti tutti...Probabilmente ho un problemino, ma chi non ne ha d'altronde?? Io ho sempre avuto una particolare inclinazione nel fissarmi, ossessionarmi con le cose. Probabilmente non sono le cose in se stesse ad attrarmi così disperatamente. E' la mia testa che rende tutto una droga, un bisogno impellente...Prendiamo il fumo ad esempio. Nessuno può avere voglia di fumare 10 sigarette in 3 ore, ma questo mi succede; spesso mi trovo col cilindretto di carta in bocca senza che neppure me ne renda conto. Quando non è il tabacco, è la cocacola, o il caffè, o il cinema, o chessò un sito, un videogioco, qualsiasi stronzata insomma. E' come se la mente si facesse un fascio sempre più stretto, tagliente quasi, tutta concentrata verso un solo unico punto.
E questo è valido ad ogni livello...uff, stiamo ancora una volta scadendo nei lamenti inutili.
S'era partiti colla mia dichiarazione d'intenzioni...qualcosa di maturo. Non riesco temo. L'unica parvenza di maturità che adesso mi sembra plausibile starebbe nell'accettare questa confusione continua, in maniera indolore, badate bene non passivamente nè in maniera stupidamente superficiale...Ma riuscire a stare tranquillo, nonostante tutto...Tutto sì, perchè tutto è ansiogeno, tutto confonde, tutto è per me fonte di dubbi.
Non sono chiaro, non posso esserlo quando non lo sembro neppure a me stesso. Mi dispiace, e tanto...
Ultimamente c'è un pensiero in particolare che mi frulla un po'. Oltre ai già noti problemi di personalità multiple, credo che si stia aggiungendo una seria questione di eccessiva digitalità della mia esistenza. Davvero, internet per me non rappresenta il luogo dove si cela ciò che voglio, se ci penso, a me non piace quest'aspetto della mia vita...Non riuscirei neppure a quantificare quanto della mia esistenza di essere umano sia stato assorbito da questo schermo. La vita mi sto abituando a vederla scorrere davanti agli occhi, a leggerla sui profili di creature eteree ed inesistenti come quella in cui mi sto riducendo.
Ho troppo tempo libero. A dire il vero ne avrei pochissimo...Solo che i doveri di questa fase, che potremmo chiamare "3^ anno medicina: i primi problemi, le troppe distrazioni", non riesco veramente ad affrontarli...E allora scappo cercando di riempire le poche ore che rimangono allo scadere dei 22 anni...e con che cosa?? Con niente, scrivendo parole, metà delle quali non ho neppure il coraggio di far leggere...sollazzando il cervello e drogando la coscienza in modo tale che si dimentichi della noiosa materialità di ogni giorno. L'ho già detto, non sto facendo nè quello che devo, nè quello che mi piacerebbe. Probabilmente ho bisogno di una mano...Ma mi sento già abbastanza patetico così, a piangere considerazioni su una pagina di un blog...Non credo di dovermi svilire ulteriormente.
Per coloro che stanno pensando, evvai un altro post triste...Ma quando le riscrive 2 stronzate per farci ridere?? Rispondo che mi dispiace, che vorrei davvero soddisfare ogni vostra richiesta, ma no. Adesso no.

Beh ho risolto ora, pubblicando tutte le parole che nel Dicembre 2009 non ebbi il coraggio di far leggere a nessuno.

Bozza

18/12/09
Questo non lo volevo pubblicare, non sono neppure riuscito a finirlo...è di qualche giorno fa, e bè...si commenta da solo. A dirla tutta non ricordo neanche bene com'era scattato a questo giro...
Inopportuna neve -__-.


c'è tanto, veramente tanto...sicuramente troppo. così tanto che preferiresti esser nato in catene anzichè con mille chiavi che non aprono nessuna porta...inutile cercare le serrature e passare di stanza in stanza...tutte hanno lo stesso squallido odore, tutte dipinte con la stessa anonima carta da parati...se poi non sei buono che a fissare il tuo mazzo e basta...eppure i colori ci sono, solo che non hai occhi che per arcobaleni di nuvole...così tanto da stringere e così poche dita...Friedrich non ci riesco fanculo nessuno ci riesce stupido pazzo baffone...io voglio le sagome di ombra sul fondo della caverna...fanculo anche te vecchio...voi scienziati della luce che brucia la testa e spegne la vita. vivere fare costruire toccare mangiare...voglio volere la roccia e i mattoni, i libri e i soldi, i vestiti e tutto quello che serve. voglio volere abbassare lo sguardo e contare i passi mentre tracciano il fosso che decide il mio e il tuo...chiudermi nel quadrato e isolarlo con alte mura...il resto adesso uccide, ve lo lascio finchè non ve lo ruberò sorridendo da sotto i piedi...lascerò saltare le unghie contro l'intonaco sorridendo per la prigionia...non ti darò altri cinque minuti per avvelenarti il sangue con gli odori...perchè solo questo tu fai, respiri.

Praticamente riletto a distanza di pochi giorni quello che non avevo osato pubblicare (vedi post precedente)...tentai di dargli una nuova forma, arricchedolo dei nuovi frutti di seghe mentali: le ultime due righe, un'immagine esagerata (in quei momenti tutto sembra tremendamente drammatico) per dire che avevo intenzione di costruirmela da solo la fine, per poter così smettere di non fare niente = respirare. Intenzione che non saprei dire quanto fosse sincera fino in fondo. Le righe in violetto risalgono a qualche giorno dopo, qunado avevo poi deciso di pubblicarlo, senza che poi lo abbia fatto.

la Fine

17/12/09
Nella confusione di Firenze non si riesce a sentirle...L'unica cosa che puoi fare forse è urlare di più. Le persone a volte fanno quest'effetto.

Voglio scrivere una cosa bellissima. Qualcosa di dolce che non faccia sobbalzare sulla poltrona, ma solo scivolare tra i nodi dei capelli che forse puoi solo strappare anzichè sciogliere. Sapete, forse vorrei esser nato con le catene anzichè stringendo in mano un mazzo di chiavi identiche. Ve le cedo volentieri...io non sono buono a trovare neppure le serrature ghgh...E' possibile che quelle poche stanze che sono riuscito ad aprire, finiscano tutte per avere lo stesso cattivo odore?? Corri, chiudi gli occhi e vai...Prima o poi ci sbatterai la testa contro, non credi?? La fine. Cristo, ci dovrà pur essere una squallidissima parete laggiù in fondo!! Non credo che le stelle si reggano a mezz'aria così, per bontà divina...Il muro sarebbe consolante, non trovate?? Sì, sì lo so...niente muro...che palle. Lo stupore dello sconfinato, dell'infinito presto è sostituito dal bisogno di linee e confini. Lasciatemi però avvelenarmi il sangue ancora un pochino, accarezzando il sogno di poter vivere guardando le ombre proiettate sul fondo della caverna...Friedrich, io non ce la faccio -__-. Capiscimi, non sono le risposte che chiedo...Però cazzo, almeno le domande giuste!!

Tante cose insieme. Questo è il frutto di un pensiero negativo. Negativo nel senso che non produce niente, è un gioco perverso finalizzato al niente più assoluto. Una sega mentale in parole povere. Il bisogno di qualcosa di indefinibile, un vuoto che non ha forma ma brucia. E questo giochino non è che benzina gettata là sopra.
Il tema della fine. Non è la morte, non in senso stretto. La fine va intesa più in senso fisico. Un limite. Anche il discorso delle stelle a mezz'aria voleva esprimere questo...il bisogno di sapere che tutto questo ha una fine, è misurabile, è contabile. Non è così. E bisogna conviverci. C'è chi si costruisce limiti mentali, delinea quello che è il suo mondo, salvandolo dalla sconfinatezza del resto dell'universo, e lì vive, costruisce e magari si sente realizzato. Questo sarebbe un pensiero positivo. E c'è chi come me ha sempre davanti spazi aperti, e laghi e monti e facce nuove da conoscere...questo produce un ansia di fondo, almeno quando per svariate ragioni ci si ferma a contemplare ciò che ti sta attorno. Da qui un pensiero negativo. Il rovescio della medaglia è il sapersi muovere (a momenti) anche se privi di certezze e valori. In questa posizione ogni cosa (o quasi) si sgretola e perde di importanza se vista come un momento di un infinito. L'infinito, appunto...da qui il richiamo a Nietzsche e l'incapacità di accettarlo nella sua forma più bella, l'eterno ritorno. E da qui anche il desiderio della caverna, immagine mutuata da Platone, che in maniera molto infantile da parte mia non esprimeva altro che la sofferenza che viene dal non riuscire a vedere il Sole della Verità di cui il poeta antico parlava.

La mancata pubblicazione del post è legata più alla paura di non essere capito e magari giudicato altezzoso nel paragonarsi a filosofi di questo calibro. La verità è che qui di paragoni non ce n'è.

If you're feeling sinister

15/12/09
La reclusione forzata tra le mura di casa sta stranamente dando i suoi frutti...
Non sono ancora al livello di Vittorio Alfieri che si faceva legare alla sedia per studiare...ma insomma se gli hanno dedicato qualche strada qualcosa avrà dovuto capire per forza, no??
Questi ultimi mesi devo ammettere di averli vissuti come un unico strascico delle ferie estive...in questo senso ho vissuto l'estate più lunga (e fredda) della mia vita.
Non è che sia cambiato molto negli ultimi giorni da poter dire "wow ne sono uscito"...però dopo una prima fase di strilli e calci menati qua e là, comincio a tranquillizzarmi qui in gabbia al Bottegone...Dopotutto non sono quella tigre selvaggia che pensavo...sono un po' troppo volubile e svogliato per passare da terribile felino.
Lo studio è iniziato, senza voglia, senza passione (come sempre), tra lamenti e bestemmie...ma procede. Forse a questo giro sono davvero un po' in ritardo, ma si vedrà di recuperare.
Ho deciso che è l'ora di smetterla con i voli pindarici e tutto ciò che ne segue...Credo di potercela fare a controllare questo continuo balenare di paure, pensieri e distrazioni. Lo spero almeno.
La cura purtroppo si chiama tranquillità. Dico purtroppo perchè sono il primo a disprezzarla, a odiarne la banalità e il grigiore...Però ne ho bisogno, per me stesso.
La più brutta e grande lezione che ho "imparato" da quando mi lasciai con la Francesca (oddio lo so, sono patetico -__-), è che non c'è nessun altro a pensare a te fuorchè te stesso. Imparato è tra virgolette perchè me ne scordo troppo spesso...Nel senso che più che pensare a me stesso mi faccio del male serio senza pensare alle conseguenze. Molto bene, ora si studia!!

Malinconia, o meglio Melanconia...la tristezza leggera. Nomi mutuati da Scalfari e Calvino, così come il loro concetto. Questo però l'ho scoperto solo pochi giorni fa. Bella la consapevolezza di aver sempre saputo quello che due personaggi di questo calibro hanno teorizzato, e ancor prima di aver letto le loro parole. Il bisogno di chiarezza e di comprensione, snocciolare quello che è successo prima, in un periodo di Allegria, o Grazia, per poter davvero assaporare quello che è stato o successo, quello che si è fatto in preda al fuoco dei tuoi 20 anni. Sono le due fasi che ciclicamente descrivono la mia vita...e un po' quella di ogni altro.
Qui c'è un altro tema. Di grande attualità tra l'altro: pensare a sè stessi. L'impostazione diametralmente opposta a quella che ingenuamente avevo anni fa, che in buona misura rappresenta la mia naturale predisposizione nel rivolgermi al prossimo: il pensare per l'altro, lo sforzo continuo di voler capire cosa l'altro vuole da te e per sè. Uno sforzo nobile forse, ma va preso con le molle. Da un lato fonte inesauribile di delusioni e dall'altro arma potente con cui sputare sentenze su chiunque ti si avvicini...questo almeno se preso nel suo senso più largo. Se abbinato ad egocentrismo il suo prodotto è la capacità di ottenere le attenzioni che desideri dagli altri, sfruttando la capacità (supposta) di sapere quello che gli altri vogliono.
Pensare per sè stessi è la base per stare bene da soli. L'eccesso è la causa dell'incapacità di avere un rapporto sincero con gli altri.
La soluzione ancora non la so mettere in pratica, ma come accade sempre, sta nel mezzo. Trattare sè stessi con la giusta quota di benevolenza e severità e non aprirsi al mondo solo per predere, ma anche per dare...Questo senza però mostrare il fianco eccessivamente e soprattutto a chiunque.

Simply Biagio

4/12/09
La vita continua ad essere un gioco. Ma ultimamente non è che mi stia divertendo così tanto...

E' un gioco perchè io ho il mio bel personaggio con cui addentrarmi nei reami oscuri di questo mondo virtuale.
Tema ricorrente del blog...bè di tutta la mia vita in fondo.
La domanda importante è una, e la conosco: ti piace la tua vita? Risposta secca di oggi: diamine no.
E' una partita a cui non si può barare...non quando l'avversario che cerchi di fregare ha il tuo stesso naso. Gli altri, che non possiedono il Naso©, sono molto più facili da illudere..Non sembra neanche lo stesso gioco.
Un sorriso, un occhiolino, un mugolino e metà della gente è contenta di vedere che sei sempre il solito vecchio allegro coglione. Cazzo, sono contento anch'io di vedermi tutto ruspante!!
Altre creature sono più...diciamo...profonde. Ma con questo non voglio certo far un torto alle prime, perchè loro sono le mie predilette e affezionate spettatrici...Con loro il gioco cambia un po', ma neanche poi così tanto a dire il vero...

il 5 rosso

2/12/09
Se non avessi imparato che sorridendo la cosa peggiore che ti può capitare è l'essere preso per un coglione...probabilmente farei qualcos'altro. Invece Ti ringrazio per questa bellissima faccia di culo che tutti abbiamo e che a solo pochi interessa scoprire cosa cela.
La mia, è evidente: un disadattato. Ed è un po' per portarmi fortuna ed un po' perchè vorrei ricordare al mondo che che c'è anche qualcun altro qua dentro che ne parlo.
A conti fatti, non hai trovato altro che parole dietro cui nasconderti, pensieri in cui perderti e silenzi in cui rifugiarti.
Cambierà??  Temo che la risposta sia che dipende da me. In fondo in fondo però il mio imbranato sta bene perso nel suo buio...io lo so che sotto sotto si diverte a costruirsi le manette e a vagare alla cieca per il mondo. Quant'è rumoroso però -___-
Bisogna anche capirlo...dopotutto è stato legato per un po' di tempo ed ora è giusto lasciare che si faccia un po' del male alla vecchia maniera. L'inverno è la sua stagione. Lo vedo lì tutto preso a farsi venire mal di testa cercando inafferrabili perchè e strillando contro altri quelle che sono le sue mancanze.
Quello che brucia è dover viaggiare col freno a mano tirato.Tu sei il mio problema dopotutto. Ed io non posso vivere senza di te, come te non puoi senza me.
E allora frenami, bloccaci entrambi nei tuoi giochi perversi e senza vincitori. Io sono qui per farti vedere come adesso sei ridicolo, e tu sei qui perchè senza te sono così banale. Maledetto rompicoglioni sfigato e incapace.
Sinceramente penso che il calore che ti manca, la luce che guida i tuoi sforzi verso la direzione giusta non la troverai così. E forse sì, questo perchè non sei abbastanza...abbastanza intelligente, forte...quello che ti pare. Il fatto che tu non ti voglia arrendere dimostra solo che sei incapace anche solo di vedere la tua insufficienza.
Ti do altri...mmm...diciamo tre mesi. A Marzo il gioco lo controllo io. Poi te ne torni dove stavi fin quando davvero non ce la farò più a tenerti chiusa quella boccaccia così piena di bellissime stronzate.
Lo sai che non sono arrabbiato con te...non ancora almeno. Abbiamo passato delle serate allucinanti insieme.
Un po' tutto quest'autunno è stato incredibile...Intendiamoci, non abbiamo fatto assolutamente niente di costruttivo...però lo abbiamo fatto veramente bene ahahah.
Su su...ora sfogati un pochino, continua a santificare la tua vita ai punti interrogativi e a vestirti di quella bell'armatura lucente che non ti rappresenta affatto...Ahahah. Non sei certo cavaliere, conigliaccio che non sei altro!! E smettila di fingere che l'armatura non ti faccia prurito alle palle. Io e te siamo la stessa persona infine. E tutti e due lo sappiamo che non sei buono.

Colloquio col Mostro appunto (per riprende il post precedente). Strano che a un solo giorno di distanza i toni cambino così...Strano fino ad un certo punto, in 24 ore riesco a vivere mesi di drammi interiori (autoironia).
Vari spunti: l'inverno, davvero una stagionaccia per me. Metereopatia, esami, segregazioni in casa pro studio, weekend al freddo e all'acqua, mancanza di una donna fissa...molti dei problemi che si ripetono annualmente e che risvegliano il Mostro appunto. Qui a parlare sarebbe l'altro, il Biagio, il Coglione...chiamatelo come vi pare. 
A Marzo: esattamente l'opposto che l'inverno...da anni ormai in primavera la situazione è diametralmente opposta: esagerazioni, divertimento, donne e feste. La stagione del Coglione appunto.
L'armatura lucente: il cavalier servente, una posizione di virtù e pazienza, tolleranza e bontà che in fondo in fondo non mi appartiene ma che alcune creature riescono davvero a farmi assumere.

Oz

1/12/09
Sai, la tua storia non è diversa da quella del famoso leone.
Lui però parlava meno e ottenne ciò che voleva.

Grazie al cazzo, è uno stupido vecchio film su un paio di scarpe.
Credi sia facile combattere ogni giorno contro mille avversari??

E non ce la faccio a giocare solo le partite importanti.
La sconfitta mi è insopportabile, allergica.
Se i tentacoli lavorassero assieme tutto si farebbe,
ma due servono a tenermi in catene,
cento a capire cosa volete da me,
un milione per farvi sorridere,
e l'ultimo non basta ad afferrare nulla, solo a puntare ciò che non hai.
Qui non ci sono scimmie volanti da cui fuggire,
solo parole dietro cui rifugiarsi, silenzi in cui nascondersi, pensieri in cui perdersi.

Il mago di Oz...mancanza di coraggio, anche rispetto al leone fifone che poi il coraggio lo trova. Difficoltà a concentrarsi, a fare una cosa sola e farla bene. I tentacoli sono i pensieri, le catene il non volere lasciare uscire il mio lato "sensibile", il mostro come l'ho definito più volte.

Mi piace

15/10/09
Qual è il numero critico di volte oltre il quale non è lecito pensare ad una cosa?? Dipendenze...le mie sono piuttosto innocue. Tabacco, caffè, cazzeggio, coca-cola, etc etc...le solite cose, niente di nuovo...
"Le dipendenze non si curano, si sostituiscono" ho detto talmente tante volte questa frase da non ricordarmi a chi l'ho fregata. I bisogni del cervello non si riducono mai, è solo l'oggetto del desiderio che può cambiare forma, colore, odore...Il mio almeno funziona così. Ed ecco che si smette di fumare per un po', magari sulla scia di una qualche malattia; o si smette addirittura di bere coca-cola, come adesso. E con cosa le ho barattate? Boh...
Non riesco a studiare, non riesco a concentrarmi su nulla...o quasi.
Eppure lo so dove ritorna il pensiero di continuo, è quasi ridicolo, sembra uno stupido cucciolotto che si ostina a riportare il bastoncino del cazzo. E tutto il resto...grigio.
Dove ritornava il pensiero? La risposta non la ricordo! ghgh...Verosimilmente ad una donna. Chissà chi è?
06/10/09
Chi si ferma è perduto...ma che stronzata ^^
Chi si ferma a sentire, pure stare bene.
Chi corre, chi lavora, chi non guarda il cielo...loro sono persi. E peggio, mi sembra che si stiano perdendo il meglio.

Una ricaduta, una delle tante. Correre vuol dire sempre più o meno la stessa cosa: Tenere la testa occupata, divertirsi, fare il coglione più che puoi, non lasciare che il cervello abbia il tempo di pensare. E' stato il leit motiv di un po' di anni. Non ricordo che successe il 6 Ottobre di due anni fa, evidentemente qualcosa mi aveva risvegliato per un secondo dal magico incantesimo. Chissà perchè non lo pubblicai.

Momento di lucidità

23/08/09
Ma la gente che a 20 anni...
In quanti modi si può completare la frase???
Ma la gente che a 20 anni...va alla messa tutte le domeniche...
Ma la gente che a 20 anni...non esce mai il sabato sera...
Ma la gente che a 20 anni...non si è mai ubriacato una volta...
Ma la gente che a 20 anni...non sa distinguere tra tutta la merda della radio e la musica vera...
Ma la gente che a 20 anni...non ha mai visto un cazzo di film decente...
Ma la gente che a 20 anni...non ha un'idea della sua storia, del suo paese, del novecento, dei nazisti, della guera fredda, dei comunisti, della p2, della mafia, delle brigate rosse, di un cazzo di niente...
Ma la gente che a 20 anni...passa la vita tra circoli, forum, collettivi, elezioni scolastiche, politica dei giovani e stronzate del genere...
Non ho mai scritto nulla che riguardasse la politica, le mie idee sul mondo, sull'Italia...E non ho intenzione di farlo adesso...Questo luogo è mio, e ci butto tutta la merda che ho voglia di scaricarci, non voglio convincere nessuno, non me ne frega niente.
Solo, pensavo.
Sarà perchè ho rischiato di perdere la mia bimba...forse solo perchè il polso sinistro, steccato, mi lancia delle fitte continue...forse perchè ho passato il primo sabato sera in casa da...una vita, poco meno.
Il mio voto di spengere il cervello è messo a dura prova. Ronza, continua a mettersi in moto e accellerare...è sempre più difficile girare la chiave adesso. Il voto di non fumare...bè quello è esploso come una bolla di sapone.
Ma la gente che a 20 anni pensa al Francesco di qualche estate fa, di qualche donna fa, che non assomigliava per un cazzo al Biagio di oggi ma che sognava i suoi 20 anni e si vedeva alto e circondato da tutti, con la sigaretta in bocca e la moto sotto il culo...perchè ora che sente di assomigliargli un po', non riesce a stare fermo neanche con un polso bloccato?

Il colore delle parole

25/10/08
Suoni e colori, le uniche punture in grado di far pizzicare quel recesso nascosto della mente, l'angolo buio coperto dalla razionalità e dal vortice delle emozioni...Chiamatelo immaginazione, fantasia, subconscio - come vi pare insomma. Non dovresti mai avviarti su un sentiero tortuoso che porta chissà dove (non sono tipo da lettura impegnate, tantomeno se di psicologia). Gli spiragli di luce che illuminano questo posto particolare, i pochi che ne indicano la strada, sono frutto di qualche pensiero strampalato, che poi negli anni si è arricchito di ulteriori dubbi e contraddizioni. Nonostante quest'inutile premessa, parliamone un po'. Non si sa mai cosa può nascere dopo le suggestioni di un venerdì notte...
Una lastra nera, vergine di ogni più piccola sbreccatura o macchia, essa è il nuovo, l'immacolato: solo guardandola si percepisce, sotto la sua superficie levigata, la sua recettività, la sua sensibilità ad ogni minimo stimolo...Si avverte un brivido vitale al suo interno, un fremito che risuona col mondo che le sta attorno. Un artista impugnandola, già legge incise su di essa le parole delle poesie che ancora non ha scritto, oppure si perde fissando lo sguardo dei volti dei ritratti di chi ancora non ha conosciuto...
Anche solo soffiandoci sopra essa sembra rispondere, sembra quasi far suo quel fiato. Alcuni passano la loro vita a rimirarne la perfezione, senza osare mai sfruttare la sua magia; in fondo, dato il suo splendore, possono essere compresi, ma non di meno sono dei poveracci. Molti altri invece, superato lo stupore iniziale, cominciano a imprimerci sopra le loro impronte.
Meravigliosa, con essa chiunque può creare il loro capolavoro...anche se solo pochi sono in grado poi di plasmarli con le loro mani. Questo è tristemente inevitabile - ma, se volete - è anche il lato meno importante: quando Michelangelo scolpì il David nel marmo, affermò di sapere che la statua si trovava già finita nell'imponente blocco e lui si era limitato a liberarla dalla sua prigione; nessuno può avere le sue mani, tutti però possediamo da qualche la sua stessa lastra nera con cui lavorare...sommersa da chissà quale strato di polvere e ragnatele, mostri disegnati più o meno bene e bestemmie lasciate lì negli anni, ma c'è.
Il fatto è che, per sua stessa natura, essa non può essere lavorata volontariamente: semplicemente vivendo essa comincia a perdere la usa immacolatezza; questo è vero da ben prima che se ne possa avere ricordo, quando ancora il mondo è il museo delle meraviglie e le braccia della madre l'unicorifugio in cui riposare. Suoni e colori sono gli strumenti più affilati per scalfirne la superficie: crescendo, chi presta il suo orecchio, impara a cogliere questi sospiri e a farne tesoro e riesce poi a combinarli assieme ricreando qualsiasi cosa...oppure inventandone di nuove...
Tuttavia è forse l'inizio di tutto la parte più affascinante, quando le prime parole cominciano a fermarsi sulla pietra magica. Badate, non il loro significato, quello non ha niente a che vedere con quel luogo...Bensì la loro suggestione, quella nuvola confusa di sensazioni che il semplice pronunciarle genera nella mente di chi non può ancora capirle...
Una parola si carica così di mille sfumature...colori che ancora si riescono a vedere anche quando ormai quel vocabolo è stato così tanto nella tua bocca da aver perso ogni sapore...Esempio: colibrì, non è tremendamente celeste come parola? Un turchino chiaro, al limite dell'acquamarina...ok, troppo facile, basta pensare a cosa significa...Facciamo un altro esempio: alacremente, decisamente gialla e rossa, sembra una palla di natale...morso, nero e marrone, sfumato da più scuro a più chiaro...
No, non sono fatto di LSD, ma capisco di poter fare quest'impressione. Mi chiedo quanto le letterine colorate di cartone, che la maestra ci fece vedere secoli fa, abbiano influenzato questo mio modo di parlare e vedere.

Non ricordo di preciso dove volevo arrivare con tutto questo discorso, e mi chiedo ancora perchè lo scrissi. Capisco bene perchè non lo pubblicai...credo non sia difficile immaginarselo. Più lo rileggo e più mi chiedo che cosa avevo bevuto per riuscire a scrivere frasi di senso compiuto ma che non dicono un cazzo così. Brutto.

non è un paese per vecchi

1/10/08
Sarà per quel deficiente che mi ha tagliato la strada, con una smart, cuffie negli orecchi, minacciandomi di scendere e darmele se aprivo bocca perchè avevo osato entrare col muso della macchina in una rotonda mentre lui e il suo ingombrante mezzo sopraggiungevano...Sarà perchè il pessimismo dei Cohen è contagioso...il loro mondo fatto di esagerazioni, di tradimenti, di omicidi immotivati...sarà perchè non ho cenato per andare a vedere il loro film...Ma sarà per quel che cazzo vi pare...Ma stasera mi girano i coglioni.
Nota positiva: nonostante abbia lasciato la macchina in divieto di sosta (mercoledì: pulizia strade) non ho beccato il quarto divieto di sosta di questo semestre...Nota positiva che chiaramente passa completamente in secondo piano in serate del genere...Cazzo, mi sta sui coglioni anche la mia cagnaccia che viene a farmi un po' di feste...
Sarà che c'ho una nube nello stomaco, un presentimento che di giorno in giorno si fa sempre più tangibile, materiale...Da una parte sono consapevole di tendere ad esagerare sempre, a vedere fantasmi e mostri dove ci sono solo zanzare intorno a una lampada...Dall'altra sono ugualmente consapevole che qui non c'è futuro...E allora...
Cancello il tuo nome dalla mia facciata, non perchè già il suo suono non faccia più scuotere questa testolina di cazzo, ma perchè questa testolina di cazzo si è stufata di farsi scuotere, di perdersi qua e là...
Altri sorrisi, altre voci, occhi...Sfide da perdere, baci che non darò, serate che non avrò...l'illusione che questa sia la volta buona...
La fine di una sbandata, la fine ufficiale, quella che hai bisogno di scrivere da qualche parte per essere sicuro poi di poterla rileggere e riappropriartene nel caso in cui te ne dimentichi.
Una notte che ricordavo poco e che mi aveva già portato a fare pensieri che sono tuttora qua dentro. Non amo la mia città. Non amo il mio paese. A dire il vero molte volte ho sentito di odiarlo. Adesso che finalmente ho l'occasione di lasciarlo per un po' mi chiedo se queste mie convinzioni si rafforzeranno o si sbricioleranno sotto la nostalgia per un po' di pasta alla pomarola. In ogni caso partire è quello che devo fare per chiarirmi le idee.
Cancello il tuo nome dalla mia facciata...parole di Francesco, De Gregori. Ne ho usate molte delle sue, che a forza di portarle nelle orecchie le ho fatte anche mie. Il prof. Gori disse che la differenza tra una cosa bella e l'arte, un capolavoro, è che la seconda non ha un significato suo, ma infiniti, e ognuno ci trova i propri. In Questo senso i pimi lavori di Francesco sono sicuramente tra le perle più splendide della musica del nostro paese.

Vogliamo Hyde!!!

24/09/08
Giornate strane le ultime...
Un giorno bevi il vino che zampilla da una fonte e ridi come non mai nella tua vita...Un altro passi una giornata davanti a uno schermo a contarti i maroni e a dirti che sei il più grande deficiente che sia mai nato...
Basta, basta, basta...Sono malato, c'è un virus di merda che ancora mi affligge!!! A me sto stronzo mi ha scassato la minchia, non ne posso più...Basta grigio, basta malinconia, basta paura!!! Io mi caco addosso, questa è la verità...
Forse perchè so di essere fortunato, so di avere tanto...ma è quel tanto che fa solo volume...Ma del che cazzo me ne fo??? Niente, o meglio..cioè...peggio...Mi ci distruggo...Mi massacro di seghe mentali...
Fossero quelle normali, mal di poco...Vorrebbe dire al massimo che sono un pervertito...Ma di quell'altre schifosissime, appiccicose, sporche e luride bastarde non riesco a liberarmene...Meglio pervertito che depresso, meglio segaiolo che pensatore, date retta a me!!!
Bada buttiamola sul ridere perchè un voglio dargli neanche la soddisfazione di stare giù, nun ce la fo più...Nun ne ho più voglia!!! I motivi ci sono, o meglio ci potrebbero essere...Ma a questo giro me lo puppano, ve lo dico io.
Nella mia follia, spero di non essere l'unico a patire...Sarà una vigliaccata, ma il sapere che qualcun altro ha il morbo della tristezza mi consolerebbe non poco...
Io voglio il dolce senza l'amaro, il bello senza brutto o insomma...Se il prezzo da pagare per star bene è lo star male...Ma allora non è che si finisce per stare semplicemente male???
Ho bisogno di una martellata, di un fulmine tra capo e collo...Di dimenticare, di non capire, di non pensare...neanche sognare...
Un gatto, o meglio un pavone...Sì voglio essere uno stupido pavone, tutto tronfio e contento dei suoi mille colori...E' bello, è contento...Probabilmente è anche una specie protetta e nessuno lo spenna e lo fa arrosto...Cosa possiedo io che il pavone mi possa invidiare??? (Naso apparte...)
Oggi ho preso un altro 29...Wow...sono contentissimo, ma chissà come sarebbe brutta la mia vita se andassi male a scuola, se avessi bisogno di rileggere tre volte le cose per capirle...Guarda un saprei proprio come fare...Ma vaffanculo vai anche te...
Il Biagio, lu si che è forte...Lui s'imbottisce di alcol e ride una serata, e oltretutto fa anche ridere...Lui prende una mazzata sui coglioni e due minuti dopo è in piedi, gli fanno ciao ciao e tempo 4 giorni e passato a quella dopo...Dio se vorrei essere lui...Però io sono nato Francesco, o forse lo sono diventato...Il che sarebbe anche peggio, perchè avrei buttato in un cesso tutto quello che c'è di buono, di diverso, di originale...


C'era un dottore una volta...Fu chiamato pazzo ed è arrivato anche a suicidarsi...Ma quello lì era un genio ve lo dico io...Un sorso, niente più...Un sorso e sei uno, non due, non tre, quaranta o mille...Uno, malvagio forse, stronzo e violento...Ma chi era più contento tra i due, ve lo siete mai chiesto? Chi dei 2 ha preso la pozione? Non certo Hyde, non era lui l'infelice, il triste...Era il dottorone che stava male, era Jekyll che soffriva...Eppure aveva tutto: soldi, una reputazione, una mente geniale...E com'è finito??? S'è ammazzato...Ma vaffanculo anche te vai, è meglio...

Questo è uno dei massimi esempi della mia tendenza alla drammatizzazione e all'esagerazione di ogni sfumatura del mio carattere. Fa riflettere notare che queste cose le ho scritte cercando di essere distaccato, quasi cercando di far ridere il lettore. Sono cose che ho pensato, cui ho voluto credere, più che potevo. Io che non tengo mai stretta una stessa idea per non più di 5 minuti, devo dire che questo fantomatico sdoppiamento di personalità me lo sono coccolato tra le tempie per tanto tempo. I motivi sono diversi, confusi e praticamente all'interno di tutto quello che ho scritto negli ultimi 2 anni e più. Più che sul perchè quindi mi piaceva far chiarezza su un paio di cose: 
1) la fontana che zampilla vino, stiamo parlando della festa del vino a Poggio a Caiano, in cui dalla fontana della villa medicea per l'occasione zampilla un vinellaccio rosso. Una notte incredibile, ubriaco perso, in compagnia di Coglioni con la c maiuscola che mi fecero ridere tanto da farmi dolere gli addominali, e alla disperata ricerca di attenzioni di una lei, L. (l'azzurro di questo pezzo ). Non so dire quanto questa cosa fosse scritta per farmi capire da lei o qualcun altro. Era forse più un modo per trovare giustificazione a quello che stavo cominciando a fare: era come se dicessi "ricordatevi che sono una persona intelligente...anche se ho deciso che farò sempre il coglione!"
2) il pavone, beh indubbiamente il mio animale. Talmente preso a specchiarsi e a sentirsi bello che praticamente non capisce altro ghgh...Scherzi apparte, l'idea di poter vivere come una bestia oggettivamente ha sempre il suo fascino, qui non c'è  niente di strano, però la scelta del pavone ha un motivo preciso: il pavone si piace e se ne frega di tutto il resto.
3) il 29, non ricordo l'esame e credo che sia insignificante. Il discorso è che, per quanto qualcuno non lo possa concepire (e proprio per questo non lo dico mai apertamente, ricordate: NON DICO MAI QUELLO CHE NON PIACERE AD UNA PERSONA - anche se è un'abitudine un po' ridimensionata ultimamente), il dispiacere di bruciare energie mentali e giorni di studio per cose sostanzialmente inutili (vedi esami dei primi 3 anni di medicina) è stata sempre maggiore della soddisfazione per il voto seguito. Un numerino su un libretto non vale assolutamente lo sforzo. La cosa che dovrebbe aver valore sarebbe lo sforzo in sè, il gusto di impegnarsi in una cosa che ti piace...e questo alla fine l'ho scoperto anch'io, raramente, ma è successo - vedi cardiologia. Ma davvero credo di essere sincero almeno all'60% se dico che del voto di un esame me ne frega il giusto...percentuale che sale felicemente al 100% quando poi si parla del voto degli altri. (l'egocentrismo sfrenato ha i suoi vantaggi)
4) Biagio e Francesco, qui vengono nominati apertamente. Mi chiedo quanto fino in fondo mi abbia influenzato questo mio modo di dividermi l'esistenza...era una cosa nata per gioco, diciamo per spiegare in parole semplici come sono fatto alle persone. E poi è cresciuta fino a dissolversi nel mio modo di pensare. Anche "simply biagio", doveva appunto essere un modo per far vedere semplicemente il mio lato Biagio...anche se poi si è trasformato nell'esatto opposto. La situazione attuale però non concede e non desidera più questi giochi di ruolo.

Libra

06/08/08
Cercando un equilibrio ci si lancia all'inseguimento dei propri limiti...una volta raggiunti dovrebbe essere semplice capire dove sta il centro, il giusto...ma se non ci fosse un limite??? Forse gli occhi su cui facciamo affidamento per vedere quando siamo arrivati non sono capaci di tanto...Credo che, dopo aver aggiunto carico ad un piatto, l'unico modo per ripristinare la bilancia sia aggiungere altro peso agli altri, senza mai poterli alleggerire di niente...Se così fosse, stando fermi certamente l'ago non penderebbe da nessuna parte...Io putroppo fermo non so stare, e il mio ago oscilla senza tregua...Di tutti i piatti che possiedo, probabilmente il più vuoto si chiama "famiglia"...Questo è uno di quei momenti in cui baratterei volentieri qualsiasi cosa per un briciolo di serenità...
Questa casa è opprimente...10 giorni di stronzate e risate: uno dovrebbe tornare a casa ed essere quantomeno rilassato...Non sono capace di dire le mie idee senza incazzarmi, non sono capace di giocare in famiglia senza incazzarmi, non sono capace di parlare senza incazzarmi...
In famiglia ho sempre lottato tutte le guerre che si presentano nella vita di un figlio; forte dei risultati scolastici e della faccia di culo sufficiente a rendere le armi dei genitori, "le Punizioni", quantomeno spuntate, bene o male ho sempre fatto ciò che mi pareva...A quale prezzo però??? Sentirsi in obbligo di aderire sempre al proprio ruolo, di seguire il proprio copione: in famiglia sono "quello che dice le bugie", "quello disordinato", "agitato", "quello che esagera" etc etc...Quando i miei cugini erano piccoli, la loro mamma diceva alla mia che erano "maneschi come Francesco"...Ultimamente sono "quello nervoso"...Il problema è che mi sento davvero tutto ciò...Bene o male sono vent'anni che mi vedo gironzolare per casa queste persone, eppure continuo a sentirmi il piccolo Biagini...quello che a tavola deve fare la voce grossa per farsi valere, oppure le spara grosse non so nemmeno io perchè, quello che vuole sempre aver ragione, quello che corregge tutto e tutti...Non ci si può incazzare a tutti i pasti..."Dall'alto della mia scienza" non sono ancora in grado di sottrarmi a questi giochi di ruolo meschini: continuamente la luce della ragione si spegne e comincio a sputare fuori parole che non andrebbero dette, pugnalate nei petti di chi le ascolta e continue dimostrazioni dell'infantilità di chi le ha pronunciate...
Ci sono sprazzi di maturità, soprattutto parlando con la santa donna, la Sonia, ma anche in quei momenti c'è qualcosa che non va...
E' brutto ammetterlo, e anche molto sciocco, però io ho eletto i miei familiari a vittime sacrificali dei miei sfoghi, delle mie smattate...
Il risultato è che dopo ben 2 giorni di convivenza forzata, sono fuggito a cercare riparo nell'altra casa.

Tema di grande attualità, soprattutto alla luce della mia imminente partenza per l'estero. La convivenza familiare non è migliorata poi molto in questi ultimi 3 anni, anzi ha rasentato la guerra civile a momenti (che sono coincisi più o meno con la partenza di metà del mio mondo per la Spagna). La cosa importante è però quella iniziale, l'equilibrio. Sono ancora alla ricerca di serenità e tranquillità, ma non più mettendo tutti i pesi su un solo piatto (quello del Biagio Cazzone per intendersi), anche se in effetti quando la bilancia pende completamente da un braccio, l'ago dell'umore non oscilla più. E' in quel periodo che cominciai a desiderare con tutto me stesso "l'obnubilamento del sensorio", per dirla in parole povere di smettere di farmi seghe mentali e cominciare a compicciare di più (in tutti i sensi, direi donne in primis), e quindi rifiuto a prescindere della malinconia, dei voli pindarici e delle riflessioni impegnate...Ne parlo come se fosse una cosa del tutto superata, e non lo è. Solo che devo trovare una giusta dimensione alle cose, cazzonaggine compresa...aldilà di questo e tornando al tema dell'equilibrio, le seghe mentali non vanno abbandonate, vanno risolte. Ecco la posizione nuova che sto cercando di sviluppare.
So che non interessa a nessuno, ma a me, sì...Le idee di annullamento di lati della propria personalità sono molto pericolose e potenti. Non dobbiamo apprezzarci per quelli che siamo. Dobbiamo continuamente sentire il pungolo della nostra insufficienza nel fare le cose, nello stare al mondo, solo così si migliora. Parimenti però non si può neppure fingere che le cose che non apprezziamo (ancora meno se non ci piacciono perchè temiamo siano gli altri a non apprezzarle) non esistano o non facciano parte di noi. Perchè poi arriverà un bel giorno che saprai di non comportarti in maniera naturale, ma non riuscirai neppure più a sottrartene.Migliorarsi, sempre. Anche per piacere di più agli altri, ma soprattutto per stare bene, con se stessi.

Fede Latente

27/04/08
Ci sono cose di cui non parlo mai...me ne vergogno fondamentalmente...ci sono lati di me che non accetto, che si scontrano con quello che voglio essere...
Non sono così forte da riuscire a ignorare quello che gli altri pensano di me...tanto meno a resistere alla mia devastante megalomania...all'egocentrismo infantile che non mi da mai pace...
Fondamentalmente io sono un credente...vorrei riuscire a poter incassare colpi senza paura, senza aver bisogno di aggrapparsi a qualcuno...e invece...notti a stringere le mani al petto...
Questo non significa che io sia cattolico...non credo nella messa, nei miracoli o nei sacramenti...che quello sia pane o corpo non cambia niente...così come non conta che ci sia stato un uomo-dio figlio di una vergine...
La chiesa stessa, in buona parte, non è altro che una venditrice di sogni e di storie, create ad arte per incantare e stupire generazioni di ciechi e di sordi, che si sono accontentati...quale grande merito sta nell'andare a battere i ginocchi in chiesa tutte le settimane,

Primo tentativo di spiegare la mia posizione religiosa. Non è tanto la cosa in sè ad essere sconveniente al punto di non averla pubblicata. Come molte altre volte, è stata la mia paura di poter perdere l'appoggio/stima di qualcuno nel dire certe cose ad impedirne la pubblicazione. Questo è stato un mio grande limite. Parlo al passato perchè ora che conosco tante persone, che ho visto tante più cose...ho fiducia in me stesso abbastanza da poter prendere una posizione, almeno su questo. E se mi va di parlarne lo farò. Non ha più molto senso temere di perdere la propria faccia quando si fa fatica a ricordarsi com'è fatta, no? ^^

solo 2 parole...

20/04/08
Perchè mi hanno tolto solo mezzo litro...dovevano lasciarmi solo 2 gocce...dovrei frantumarmi tutte le ossa contro una montagna di granito...vorrei contrarre i muscoli fino a strapparli...serrare i denti fino a sanguinare, tranciarmi la lingua e soffocarmi nel dolore...
Solo 2 parole...cosa saranno mai??? Vorrei urlarle, tatuarmele...Vorrei strapparmi il cuore ancora pulsante e porgerglielo tra le mani...
E invece...Sorrido...io Sorrido e basta...Questo fuoco mi brucia, mi corrode...eppure ho le labbra serrate...

Per niente drammatico, eh?
La ragazza in questione qualcuno la conosce e qualcun altro no. E' stata la prima persona con cui sono stato dopo aver concluso la storia più lunga della mia vita, quella con F. Un periodo strano, come tutti gli altri  in fondo, però legato a motivazioni adesso davvero tanto incomprensibili da non poter fare a meno di ridacchiarci su (e mangiarsi le mani). Ero così a disagio nel mio mondo dopo aver passato 4 anni SEMPRE con una sola persona che facevo fatica a capire quello che le persone volevano da me. A pensarci bene, ancora adesso ho questo problema, ma in una maniera del tutto differente.
Diciamo che questo pezzo era il disperato tentativo di trovare un nuovo amore, una nuova persona con cui riuscire a colmare quello che mi sembrava veramente un buco spaventosamente grande. La mattina avevo donato il sangue, non avevo pranzato, se poi ci aggiungete la mia tentdenza all'esagerazione e la paura di dire TI AMO...ecco cosa succede ghgh.
Bisogna che spenda ancora qualche parola. Io la trovavo bellissima. Il problema era che davvero non riuscivo a farle capire il mio interesse, diciamo "fisico" per lei: io facevo una cosa sola, sorridevo appunto. Questo perchè ero diventato un imbranato, o perchè forse credevo che lei volesse così, o ancora perchè avevo paura, o tutte le cose assieme...fatto sta che passai davvero da finocchio.

13

17/04/08
Qualche tempo fa, qualcuno (Sandro e Lorenzo) mi ha fatto un complimento bellissimo...Mi hanno detto che c'è qualcosa nelle mie movenze, nel mio modo di fare, che gli ricorda quel gran pezzo di figliolo del Tredici...
E qui si apre un capitolo che, probabilmente, io non sono in grado di scrivere. Quel "poero" del Tredici, infatti, è una persona che non mi sono mai saputo spiegare fino in fondo.
Con quella sua andatura impettita, quell'espressione serafica che lo eleva aldisopra dei comuni mortali...per quel minimo che sono riuscito a vedere dietro a quella sua maschera impertubabile e a quel sorriso rilassato che indossa, so che nella sua mente abitano le preoccupazioni e i dubbi di tutti noi...Tuttavia la testa di quel figliolo non è un mondo in cui è facile avventurarsi, e lui , in questo, non è certo di molto aiuto...Spesso mi sono confidato con lui, essendo lui una persona matura, riservata e comprensiva...
Adesso che le nostre strade si allontanano, sto male nel sentirlo lontano, a non sapere quello che fa, quello che pensa...mi manca insomma...
Mi mancano le giornate al liceo a sparare cazzate, le giocatone a briscola, le briacature storiche...
Entrò nella vita di noi ex liceali della V G all'improvviso, ce lo ritrovammo una mattina in classe...e in poco tempo era gà un idolo: il primo ad avere la macchina (la mitica Alfa 147 grigia, cui ho avuto l'onore e il privilegio di sbombare il cofano, parcheggiando), conosceva e conosce mezzo mondo, ragazzi e locali...e poi sempre disponibile a offrire passaggi e soldi...


 Sono passati altri anni, le strade sono sempre più lontane e del Tredici, alla fine un c'ho ancora capito nulla. Questo lo scrissi quando per la prima ho sentito che mi stavo allontanando dal gruppo del Liceo, ed era il mio tentativo di riavvicinamento a loro. Il motivo della sua mancata conclusione e pubblicazione è ovviamente la paura di passare da eccessivamente melenzo agli occhi degli amici (che più probabilmente userebbero la parola "finocchiaccio", o ancora più semplicemente non lo avrebbero mai letto). E' bello che sia il primo.