Libra

06/08/08
Cercando un equilibrio ci si lancia all'inseguimento dei propri limiti...una volta raggiunti dovrebbe essere semplice capire dove sta il centro, il giusto...ma se non ci fosse un limite??? Forse gli occhi su cui facciamo affidamento per vedere quando siamo arrivati non sono capaci di tanto...Credo che, dopo aver aggiunto carico ad un piatto, l'unico modo per ripristinare la bilancia sia aggiungere altro peso agli altri, senza mai poterli alleggerire di niente...Se così fosse, stando fermi certamente l'ago non penderebbe da nessuna parte...Io putroppo fermo non so stare, e il mio ago oscilla senza tregua...Di tutti i piatti che possiedo, probabilmente il più vuoto si chiama "famiglia"...Questo è uno di quei momenti in cui baratterei volentieri qualsiasi cosa per un briciolo di serenità...
Questa casa è opprimente...10 giorni di stronzate e risate: uno dovrebbe tornare a casa ed essere quantomeno rilassato...Non sono capace di dire le mie idee senza incazzarmi, non sono capace di giocare in famiglia senza incazzarmi, non sono capace di parlare senza incazzarmi...
In famiglia ho sempre lottato tutte le guerre che si presentano nella vita di un figlio; forte dei risultati scolastici e della faccia di culo sufficiente a rendere le armi dei genitori, "le Punizioni", quantomeno spuntate, bene o male ho sempre fatto ciò che mi pareva...A quale prezzo però??? Sentirsi in obbligo di aderire sempre al proprio ruolo, di seguire il proprio copione: in famiglia sono "quello che dice le bugie", "quello disordinato", "agitato", "quello che esagera" etc etc...Quando i miei cugini erano piccoli, la loro mamma diceva alla mia che erano "maneschi come Francesco"...Ultimamente sono "quello nervoso"...Il problema è che mi sento davvero tutto ciò...Bene o male sono vent'anni che mi vedo gironzolare per casa queste persone, eppure continuo a sentirmi il piccolo Biagini...quello che a tavola deve fare la voce grossa per farsi valere, oppure le spara grosse non so nemmeno io perchè, quello che vuole sempre aver ragione, quello che corregge tutto e tutti...Non ci si può incazzare a tutti i pasti..."Dall'alto della mia scienza" non sono ancora in grado di sottrarmi a questi giochi di ruolo meschini: continuamente la luce della ragione si spegne e comincio a sputare fuori parole che non andrebbero dette, pugnalate nei petti di chi le ascolta e continue dimostrazioni dell'infantilità di chi le ha pronunciate...
Ci sono sprazzi di maturità, soprattutto parlando con la santa donna, la Sonia, ma anche in quei momenti c'è qualcosa che non va...
E' brutto ammetterlo, e anche molto sciocco, però io ho eletto i miei familiari a vittime sacrificali dei miei sfoghi, delle mie smattate...
Il risultato è che dopo ben 2 giorni di convivenza forzata, sono fuggito a cercare riparo nell'altra casa.

Tema di grande attualità, soprattutto alla luce della mia imminente partenza per l'estero. La convivenza familiare non è migliorata poi molto in questi ultimi 3 anni, anzi ha rasentato la guerra civile a momenti (che sono coincisi più o meno con la partenza di metà del mio mondo per la Spagna). La cosa importante è però quella iniziale, l'equilibrio. Sono ancora alla ricerca di serenità e tranquillità, ma non più mettendo tutti i pesi su un solo piatto (quello del Biagio Cazzone per intendersi), anche se in effetti quando la bilancia pende completamente da un braccio, l'ago dell'umore non oscilla più. E' in quel periodo che cominciai a desiderare con tutto me stesso "l'obnubilamento del sensorio", per dirla in parole povere di smettere di farmi seghe mentali e cominciare a compicciare di più (in tutti i sensi, direi donne in primis), e quindi rifiuto a prescindere della malinconia, dei voli pindarici e delle riflessioni impegnate...Ne parlo come se fosse una cosa del tutto superata, e non lo è. Solo che devo trovare una giusta dimensione alle cose, cazzonaggine compresa...aldilà di questo e tornando al tema dell'equilibrio, le seghe mentali non vanno abbandonate, vanno risolte. Ecco la posizione nuova che sto cercando di sviluppare.
So che non interessa a nessuno, ma a me, sì...Le idee di annullamento di lati della propria personalità sono molto pericolose e potenti. Non dobbiamo apprezzarci per quelli che siamo. Dobbiamo continuamente sentire il pungolo della nostra insufficienza nel fare le cose, nello stare al mondo, solo così si migliora. Parimenti però non si può neppure fingere che le cose che non apprezziamo (ancora meno se non ci piacciono perchè temiamo siano gli altri a non apprezzarle) non esistano o non facciano parte di noi. Perchè poi arriverà un bel giorno che saprai di non comportarti in maniera naturale, ma non riuscirai neppure più a sottrartene.Migliorarsi, sempre. Anche per piacere di più agli altri, ma soprattutto per stare bene, con se stessi.

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