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17/04/08
Qualche tempo fa, qualcuno (Sandro e Lorenzo) mi ha fatto un complimento bellissimo...Mi hanno detto che c'è qualcosa nelle mie movenze, nel mio modo di fare, che gli ricorda quel gran pezzo di figliolo del Tredici...
E qui si apre un capitolo che, probabilmente, io non sono in grado di scrivere. Quel "poero" del Tredici, infatti, è una persona che non mi sono mai saputo spiegare fino in fondo.
Con quella sua andatura impettita, quell'espressione serafica che lo eleva aldisopra dei comuni mortali...per quel minimo che sono riuscito a vedere dietro a quella sua maschera impertubabile e a quel sorriso rilassato che indossa, so che nella sua mente abitano le preoccupazioni e i dubbi di tutti noi...Tuttavia la testa di quel figliolo non è un mondo in cui è facile avventurarsi, e lui , in questo, non è certo di molto aiuto...Spesso mi sono confidato con lui, essendo lui una persona matura, riservata e comprensiva...
Adesso che le nostre strade si allontanano, sto male nel sentirlo lontano, a non sapere quello che fa, quello che pensa...mi manca insomma...
Mi mancano le giornate al liceo a sparare cazzate, le giocatone a briscola, le briacature storiche...
Entrò nella vita di noi ex liceali della V G all'improvviso, ce lo ritrovammo una mattina in classe...e in poco tempo era gà un idolo: il primo ad avere la macchina (la mitica Alfa 147 grigia, cui ho avuto l'onore e il privilegio di sbombare il cofano, parcheggiando), conosceva e conosce mezzo mondo, ragazzi e locali...e poi sempre disponibile a offrire passaggi e soldi...


 Sono passati altri anni, le strade sono sempre più lontane e del Tredici, alla fine un c'ho ancora capito nulla. Questo lo scrissi quando per la prima ho sentito che mi stavo allontanando dal gruppo del Liceo, ed era il mio tentativo di riavvicinamento a loro. Il motivo della sua mancata conclusione e pubblicazione è ovviamente la paura di passare da eccessivamente melenzo agli occhi degli amici (che più probabilmente userebbero la parola "finocchiaccio", o ancora più semplicemente non lo avrebbero mai letto). E' bello che sia il primo.

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