Dicembre 2009

20/12/09
Vorrei scrivere qualcosa di più maturo...Superare i soliti blocchi. La scrittura è l'unica cosa forma di espressione che sappia usare...(grazie al cazzo dite voi, e avete ragione). Se potessi anzi...se volessi davvero, credo mi piacerebbe iniziare a suonare uno strumento. La tromba per dirne uno. Non mi scadete in facili umorismi, che a quelli ci penso già io e a sufficienza ;-).
La forma d'arte più incredibile, più potente, lo sapete tutti...per me è il cinema. A volte mi vergogno di confessare quante ore io passi davanti ad uno schermo, credo che spesso la gente pensi "questo le spara veramente grosse"...e in più di un caso ha sicuramente ragione, e da vendere. Non però quando parlo di film.
Per darvi un'idea della mia innocua mania, sperando non siate troppo parziali nei vostri giudizi, sappiate che io solo in quest'ultima settimana ho visto: District 9, Dieci Piccoli Indiani, Taxi Driver, la Tempesta Perfetta, I Tenenbaums, Casino Royale (quello con Peter Sellers), e sono sicuro di non averli detti tutti...Probabilmente ho un problemino, ma chi non ne ha d'altronde?? Io ho sempre avuto una particolare inclinazione nel fissarmi, ossessionarmi con le cose. Probabilmente non sono le cose in se stesse ad attrarmi così disperatamente. E' la mia testa che rende tutto una droga, un bisogno impellente...Prendiamo il fumo ad esempio. Nessuno può avere voglia di fumare 10 sigarette in 3 ore, ma questo mi succede; spesso mi trovo col cilindretto di carta in bocca senza che neppure me ne renda conto. Quando non è il tabacco, è la cocacola, o il caffè, o il cinema, o chessò un sito, un videogioco, qualsiasi stronzata insomma. E' come se la mente si facesse un fascio sempre più stretto, tagliente quasi, tutta concentrata verso un solo unico punto.
E questo è valido ad ogni livello...uff, stiamo ancora una volta scadendo nei lamenti inutili.
S'era partiti colla mia dichiarazione d'intenzioni...qualcosa di maturo. Non riesco temo. L'unica parvenza di maturità che adesso mi sembra plausibile starebbe nell'accettare questa confusione continua, in maniera indolore, badate bene non passivamente nè in maniera stupidamente superficiale...Ma riuscire a stare tranquillo, nonostante tutto...Tutto sì, perchè tutto è ansiogeno, tutto confonde, tutto è per me fonte di dubbi.
Non sono chiaro, non posso esserlo quando non lo sembro neppure a me stesso. Mi dispiace, e tanto...
Ultimamente c'è un pensiero in particolare che mi frulla un po'. Oltre ai già noti problemi di personalità multiple, credo che si stia aggiungendo una seria questione di eccessiva digitalità della mia esistenza. Davvero, internet per me non rappresenta il luogo dove si cela ciò che voglio, se ci penso, a me non piace quest'aspetto della mia vita...Non riuscirei neppure a quantificare quanto della mia esistenza di essere umano sia stato assorbito da questo schermo. La vita mi sto abituando a vederla scorrere davanti agli occhi, a leggerla sui profili di creature eteree ed inesistenti come quella in cui mi sto riducendo.
Ho troppo tempo libero. A dire il vero ne avrei pochissimo...Solo che i doveri di questa fase, che potremmo chiamare "3^ anno medicina: i primi problemi, le troppe distrazioni", non riesco veramente ad affrontarli...E allora scappo cercando di riempire le poche ore che rimangono allo scadere dei 22 anni...e con che cosa?? Con niente, scrivendo parole, metà delle quali non ho neppure il coraggio di far leggere...sollazzando il cervello e drogando la coscienza in modo tale che si dimentichi della noiosa materialità di ogni giorno. L'ho già detto, non sto facendo nè quello che devo, nè quello che mi piacerebbe. Probabilmente ho bisogno di una mano...Ma mi sento già abbastanza patetico così, a piangere considerazioni su una pagina di un blog...Non credo di dovermi svilire ulteriormente.
Per coloro che stanno pensando, evvai un altro post triste...Ma quando le riscrive 2 stronzate per farci ridere?? Rispondo che mi dispiace, che vorrei davvero soddisfare ogni vostra richiesta, ma no. Adesso no.

Beh ho risolto ora, pubblicando tutte le parole che nel Dicembre 2009 non ebbi il coraggio di far leggere a nessuno.

Bozza

18/12/09
Questo non lo volevo pubblicare, non sono neppure riuscito a finirlo...è di qualche giorno fa, e bè...si commenta da solo. A dirla tutta non ricordo neanche bene com'era scattato a questo giro...
Inopportuna neve -__-.


c'è tanto, veramente tanto...sicuramente troppo. così tanto che preferiresti esser nato in catene anzichè con mille chiavi che non aprono nessuna porta...inutile cercare le serrature e passare di stanza in stanza...tutte hanno lo stesso squallido odore, tutte dipinte con la stessa anonima carta da parati...se poi non sei buono che a fissare il tuo mazzo e basta...eppure i colori ci sono, solo che non hai occhi che per arcobaleni di nuvole...così tanto da stringere e così poche dita...Friedrich non ci riesco fanculo nessuno ci riesce stupido pazzo baffone...io voglio le sagome di ombra sul fondo della caverna...fanculo anche te vecchio...voi scienziati della luce che brucia la testa e spegne la vita. vivere fare costruire toccare mangiare...voglio volere la roccia e i mattoni, i libri e i soldi, i vestiti e tutto quello che serve. voglio volere abbassare lo sguardo e contare i passi mentre tracciano il fosso che decide il mio e il tuo...chiudermi nel quadrato e isolarlo con alte mura...il resto adesso uccide, ve lo lascio finchè non ve lo ruberò sorridendo da sotto i piedi...lascerò saltare le unghie contro l'intonaco sorridendo per la prigionia...non ti darò altri cinque minuti per avvelenarti il sangue con gli odori...perchè solo questo tu fai, respiri.

Praticamente riletto a distanza di pochi giorni quello che non avevo osato pubblicare (vedi post precedente)...tentai di dargli una nuova forma, arricchedolo dei nuovi frutti di seghe mentali: le ultime due righe, un'immagine esagerata (in quei momenti tutto sembra tremendamente drammatico) per dire che avevo intenzione di costruirmela da solo la fine, per poter così smettere di non fare niente = respirare. Intenzione che non saprei dire quanto fosse sincera fino in fondo. Le righe in violetto risalgono a qualche giorno dopo, qunado avevo poi deciso di pubblicarlo, senza che poi lo abbia fatto.

la Fine

17/12/09
Nella confusione di Firenze non si riesce a sentirle...L'unica cosa che puoi fare forse è urlare di più. Le persone a volte fanno quest'effetto.

Voglio scrivere una cosa bellissima. Qualcosa di dolce che non faccia sobbalzare sulla poltrona, ma solo scivolare tra i nodi dei capelli che forse puoi solo strappare anzichè sciogliere. Sapete, forse vorrei esser nato con le catene anzichè stringendo in mano un mazzo di chiavi identiche. Ve le cedo volentieri...io non sono buono a trovare neppure le serrature ghgh...E' possibile che quelle poche stanze che sono riuscito ad aprire, finiscano tutte per avere lo stesso cattivo odore?? Corri, chiudi gli occhi e vai...Prima o poi ci sbatterai la testa contro, non credi?? La fine. Cristo, ci dovrà pur essere una squallidissima parete laggiù in fondo!! Non credo che le stelle si reggano a mezz'aria così, per bontà divina...Il muro sarebbe consolante, non trovate?? Sì, sì lo so...niente muro...che palle. Lo stupore dello sconfinato, dell'infinito presto è sostituito dal bisogno di linee e confini. Lasciatemi però avvelenarmi il sangue ancora un pochino, accarezzando il sogno di poter vivere guardando le ombre proiettate sul fondo della caverna...Friedrich, io non ce la faccio -__-. Capiscimi, non sono le risposte che chiedo...Però cazzo, almeno le domande giuste!!

Tante cose insieme. Questo è il frutto di un pensiero negativo. Negativo nel senso che non produce niente, è un gioco perverso finalizzato al niente più assoluto. Una sega mentale in parole povere. Il bisogno di qualcosa di indefinibile, un vuoto che non ha forma ma brucia. E questo giochino non è che benzina gettata là sopra.
Il tema della fine. Non è la morte, non in senso stretto. La fine va intesa più in senso fisico. Un limite. Anche il discorso delle stelle a mezz'aria voleva esprimere questo...il bisogno di sapere che tutto questo ha una fine, è misurabile, è contabile. Non è così. E bisogna conviverci. C'è chi si costruisce limiti mentali, delinea quello che è il suo mondo, salvandolo dalla sconfinatezza del resto dell'universo, e lì vive, costruisce e magari si sente realizzato. Questo sarebbe un pensiero positivo. E c'è chi come me ha sempre davanti spazi aperti, e laghi e monti e facce nuove da conoscere...questo produce un ansia di fondo, almeno quando per svariate ragioni ci si ferma a contemplare ciò che ti sta attorno. Da qui un pensiero negativo. Il rovescio della medaglia è il sapersi muovere (a momenti) anche se privi di certezze e valori. In questa posizione ogni cosa (o quasi) si sgretola e perde di importanza se vista come un momento di un infinito. L'infinito, appunto...da qui il richiamo a Nietzsche e l'incapacità di accettarlo nella sua forma più bella, l'eterno ritorno. E da qui anche il desiderio della caverna, immagine mutuata da Platone, che in maniera molto infantile da parte mia non esprimeva altro che la sofferenza che viene dal non riuscire a vedere il Sole della Verità di cui il poeta antico parlava.

La mancata pubblicazione del post è legata più alla paura di non essere capito e magari giudicato altezzoso nel paragonarsi a filosofi di questo calibro. La verità è che qui di paragoni non ce n'è.

If you're feeling sinister

15/12/09
La reclusione forzata tra le mura di casa sta stranamente dando i suoi frutti...
Non sono ancora al livello di Vittorio Alfieri che si faceva legare alla sedia per studiare...ma insomma se gli hanno dedicato qualche strada qualcosa avrà dovuto capire per forza, no??
Questi ultimi mesi devo ammettere di averli vissuti come un unico strascico delle ferie estive...in questo senso ho vissuto l'estate più lunga (e fredda) della mia vita.
Non è che sia cambiato molto negli ultimi giorni da poter dire "wow ne sono uscito"...però dopo una prima fase di strilli e calci menati qua e là, comincio a tranquillizzarmi qui in gabbia al Bottegone...Dopotutto non sono quella tigre selvaggia che pensavo...sono un po' troppo volubile e svogliato per passare da terribile felino.
Lo studio è iniziato, senza voglia, senza passione (come sempre), tra lamenti e bestemmie...ma procede. Forse a questo giro sono davvero un po' in ritardo, ma si vedrà di recuperare.
Ho deciso che è l'ora di smetterla con i voli pindarici e tutto ciò che ne segue...Credo di potercela fare a controllare questo continuo balenare di paure, pensieri e distrazioni. Lo spero almeno.
La cura purtroppo si chiama tranquillità. Dico purtroppo perchè sono il primo a disprezzarla, a odiarne la banalità e il grigiore...Però ne ho bisogno, per me stesso.
La più brutta e grande lezione che ho "imparato" da quando mi lasciai con la Francesca (oddio lo so, sono patetico -__-), è che non c'è nessun altro a pensare a te fuorchè te stesso. Imparato è tra virgolette perchè me ne scordo troppo spesso...Nel senso che più che pensare a me stesso mi faccio del male serio senza pensare alle conseguenze. Molto bene, ora si studia!!

Malinconia, o meglio Melanconia...la tristezza leggera. Nomi mutuati da Scalfari e Calvino, così come il loro concetto. Questo però l'ho scoperto solo pochi giorni fa. Bella la consapevolezza di aver sempre saputo quello che due personaggi di questo calibro hanno teorizzato, e ancor prima di aver letto le loro parole. Il bisogno di chiarezza e di comprensione, snocciolare quello che è successo prima, in un periodo di Allegria, o Grazia, per poter davvero assaporare quello che è stato o successo, quello che si è fatto in preda al fuoco dei tuoi 20 anni. Sono le due fasi che ciclicamente descrivono la mia vita...e un po' quella di ogni altro.
Qui c'è un altro tema. Di grande attualità tra l'altro: pensare a sè stessi. L'impostazione diametralmente opposta a quella che ingenuamente avevo anni fa, che in buona misura rappresenta la mia naturale predisposizione nel rivolgermi al prossimo: il pensare per l'altro, lo sforzo continuo di voler capire cosa l'altro vuole da te e per sè. Uno sforzo nobile forse, ma va preso con le molle. Da un lato fonte inesauribile di delusioni e dall'altro arma potente con cui sputare sentenze su chiunque ti si avvicini...questo almeno se preso nel suo senso più largo. Se abbinato ad egocentrismo il suo prodotto è la capacità di ottenere le attenzioni che desideri dagli altri, sfruttando la capacità (supposta) di sapere quello che gli altri vogliono.
Pensare per sè stessi è la base per stare bene da soli. L'eccesso è la causa dell'incapacità di avere un rapporto sincero con gli altri.
La soluzione ancora non la so mettere in pratica, ma come accade sempre, sta nel mezzo. Trattare sè stessi con la giusta quota di benevolenza e severità e non aprirsi al mondo solo per predere, ma anche per dare...Questo senza però mostrare il fianco eccessivamente e soprattutto a chiunque.

Simply Biagio

4/12/09
La vita continua ad essere un gioco. Ma ultimamente non è che mi stia divertendo così tanto...

E' un gioco perchè io ho il mio bel personaggio con cui addentrarmi nei reami oscuri di questo mondo virtuale.
Tema ricorrente del blog...bè di tutta la mia vita in fondo.
La domanda importante è una, e la conosco: ti piace la tua vita? Risposta secca di oggi: diamine no.
E' una partita a cui non si può barare...non quando l'avversario che cerchi di fregare ha il tuo stesso naso. Gli altri, che non possiedono il Naso©, sono molto più facili da illudere..Non sembra neanche lo stesso gioco.
Un sorriso, un occhiolino, un mugolino e metà della gente è contenta di vedere che sei sempre il solito vecchio allegro coglione. Cazzo, sono contento anch'io di vedermi tutto ruspante!!
Altre creature sono più...diciamo...profonde. Ma con questo non voglio certo far un torto alle prime, perchè loro sono le mie predilette e affezionate spettatrici...Con loro il gioco cambia un po', ma neanche poi così tanto a dire il vero...

il 5 rosso

2/12/09
Se non avessi imparato che sorridendo la cosa peggiore che ti può capitare è l'essere preso per un coglione...probabilmente farei qualcos'altro. Invece Ti ringrazio per questa bellissima faccia di culo che tutti abbiamo e che a solo pochi interessa scoprire cosa cela.
La mia, è evidente: un disadattato. Ed è un po' per portarmi fortuna ed un po' perchè vorrei ricordare al mondo che che c'è anche qualcun altro qua dentro che ne parlo.
A conti fatti, non hai trovato altro che parole dietro cui nasconderti, pensieri in cui perderti e silenzi in cui rifugiarti.
Cambierà??  Temo che la risposta sia che dipende da me. In fondo in fondo però il mio imbranato sta bene perso nel suo buio...io lo so che sotto sotto si diverte a costruirsi le manette e a vagare alla cieca per il mondo. Quant'è rumoroso però -___-
Bisogna anche capirlo...dopotutto è stato legato per un po' di tempo ed ora è giusto lasciare che si faccia un po' del male alla vecchia maniera. L'inverno è la sua stagione. Lo vedo lì tutto preso a farsi venire mal di testa cercando inafferrabili perchè e strillando contro altri quelle che sono le sue mancanze.
Quello che brucia è dover viaggiare col freno a mano tirato.Tu sei il mio problema dopotutto. Ed io non posso vivere senza di te, come te non puoi senza me.
E allora frenami, bloccaci entrambi nei tuoi giochi perversi e senza vincitori. Io sono qui per farti vedere come adesso sei ridicolo, e tu sei qui perchè senza te sono così banale. Maledetto rompicoglioni sfigato e incapace.
Sinceramente penso che il calore che ti manca, la luce che guida i tuoi sforzi verso la direzione giusta non la troverai così. E forse sì, questo perchè non sei abbastanza...abbastanza intelligente, forte...quello che ti pare. Il fatto che tu non ti voglia arrendere dimostra solo che sei incapace anche solo di vedere la tua insufficienza.
Ti do altri...mmm...diciamo tre mesi. A Marzo il gioco lo controllo io. Poi te ne torni dove stavi fin quando davvero non ce la farò più a tenerti chiusa quella boccaccia così piena di bellissime stronzate.
Lo sai che non sono arrabbiato con te...non ancora almeno. Abbiamo passato delle serate allucinanti insieme.
Un po' tutto quest'autunno è stato incredibile...Intendiamoci, non abbiamo fatto assolutamente niente di costruttivo...però lo abbiamo fatto veramente bene ahahah.
Su su...ora sfogati un pochino, continua a santificare la tua vita ai punti interrogativi e a vestirti di quella bell'armatura lucente che non ti rappresenta affatto...Ahahah. Non sei certo cavaliere, conigliaccio che non sei altro!! E smettila di fingere che l'armatura non ti faccia prurito alle palle. Io e te siamo la stessa persona infine. E tutti e due lo sappiamo che non sei buono.

Colloquio col Mostro appunto (per riprende il post precedente). Strano che a un solo giorno di distanza i toni cambino così...Strano fino ad un certo punto, in 24 ore riesco a vivere mesi di drammi interiori (autoironia).
Vari spunti: l'inverno, davvero una stagionaccia per me. Metereopatia, esami, segregazioni in casa pro studio, weekend al freddo e all'acqua, mancanza di una donna fissa...molti dei problemi che si ripetono annualmente e che risvegliano il Mostro appunto. Qui a parlare sarebbe l'altro, il Biagio, il Coglione...chiamatelo come vi pare. 
A Marzo: esattamente l'opposto che l'inverno...da anni ormai in primavera la situazione è diametralmente opposta: esagerazioni, divertimento, donne e feste. La stagione del Coglione appunto.
L'armatura lucente: il cavalier servente, una posizione di virtù e pazienza, tolleranza e bontà che in fondo in fondo non mi appartiene ma che alcune creature riescono davvero a farmi assumere.

Oz

1/12/09
Sai, la tua storia non è diversa da quella del famoso leone.
Lui però parlava meno e ottenne ciò che voleva.

Grazie al cazzo, è uno stupido vecchio film su un paio di scarpe.
Credi sia facile combattere ogni giorno contro mille avversari??

E non ce la faccio a giocare solo le partite importanti.
La sconfitta mi è insopportabile, allergica.
Se i tentacoli lavorassero assieme tutto si farebbe,
ma due servono a tenermi in catene,
cento a capire cosa volete da me,
un milione per farvi sorridere,
e l'ultimo non basta ad afferrare nulla, solo a puntare ciò che non hai.
Qui non ci sono scimmie volanti da cui fuggire,
solo parole dietro cui rifugiarsi, silenzi in cui nascondersi, pensieri in cui perdersi.

Il mago di Oz...mancanza di coraggio, anche rispetto al leone fifone che poi il coraggio lo trova. Difficoltà a concentrarsi, a fare una cosa sola e farla bene. I tentacoli sono i pensieri, le catene il non volere lasciare uscire il mio lato "sensibile", il mostro come l'ho definito più volte.